Io sono Odisseo, figlio di Laerte... 
2018 - olio su tavola - cm 50x40

Io sono Odisseo,
figlio di Laerte,

ben noto a tutti gli uomini per astuzia

e la mia fama giunge sino al cielo.
La mia patria è Itaca,
ma in questo groviglio

di isole e tempo e dèi,
da qualche parte mi sono perso...


Volge la vela tra speranza e disperare...
 2018 - olio su tavola - cm 24x42

Il vento ciecamente infuria
e il mare irato
frusta braccia e vele.
Tu tremi, navigante?
Non sei tu come canna
che s’umilia all’impeto?
Un sasso, un’alga
che mano divina
a piacimento governa?
Non cercare le stelle,
ora sirene e tritoni
e corsieri schiumanti
balzano dall’abisso aperto;
tra ardere di saette
il tuo grido si perde.
L’onda s’infrange
come urla d’un dio
che par rimuova
l’ordito del cosmo!

Versi inediti di Luigi Massimo Bruno


Tra le isole dei Ciclopi
 2018 - olio su tavola - cm 27,5x41

Solca le tenebre
d’orrida notte
fragile vascello,
fermo all’approdo
in taciturna attesa
del promesso convegno
alle luci d’aurora.
Impaziente la prora
di lasciare incombenti
ostili le rupi
come oscuri giganti,
ansiosi i naviganti,
negli occhi insonni
vigila la paura.

Versi inediti di Luigi Massimo Bruno


Circe
 2018 - olio su tavola - cm 25x43

Nemica all’uomo,
oscura dea,
siedi nell’antro
sprezzando vizi e viltà
di chi giunse
disperato all’approdo
ignaro del suo fato.
In odio ad Eros
pure amasti,
per magica sorte,
l’uomo che ti strinse
con nodi crudeli
umiliando
tuo ardire ribelle.
Così l’immortale
pure soffre nella carne
come umana pena
d’ogni donna
incauta nell’amore.
Così rabbiosa
di tue nuove ferite
libero lasci
l’eroe nel partire
dai tuoi occulti inganni.

Versi inediti di Luigi Massimo Bruno


L’incanto delle Sirene
 2018 - olio su tavola - cm 40x50

 

Nelle acque entrammo
ove lento e cheto
scorreva il flutto.
Curvi sui remi
nulla udirono
i muti compagni,
ma solo io volli
stretto a dure corde
scoprire quel canto.
Ah dolcissime voci!
Giunse a me nostalgia
di cari visi e gioia
di tempi felici.
Laggiù ardevo restare
e ritrovar diletto
di soavi carezze.
Sordi alle mie urla
e al vano implorare
fortuna volle
e al voler di benigni dèi
salvarmi contro mia follia
dal tremendo abisso.

Versi inediti di Luigi Massimo Bruno


Penelope
 2018 - olio su tavola - cm 32x44

Sulla roccia più alta
il tuo sguardo
vola come falco,
inesausto indaga
e sobbalza e spera
a ogni vela apparire.
Di là un giorno partì
gioventù e ardore,
di là ancora aspetti,
alla fine del giorno,
sereno tornare, luce
d’un amore smarrito,
come iride torna
tra le nubi schiarire.

 

Versi inediti di Luigi Massimo Bruno


Calipso 
2018 - olio su tavola - cm 30x42

Dal mare ti giunse
condanna eterna d’amare
il navigante fuggitivo.
Così speri ogni volta
d’avere grazia alla pena,
ma ogni volta piegasti
all’eterna prigione
del tuo abbandono.
D’oro maturo
tuoi fini capelli,
bianco il tuo viso,
tue lacrime rasciutte
all’amaro salmastro
dei venti incolpevoli
di tua vana attesa.

Versi inediti di Luigi Massimo Bruno


Argo
 2018 - olio su tavola - cm 40x50 

Col tempo chi ti ama dispera
e ti aspetta ancora. Col tempo,
ormai vecchio e inutile,
i servi mi trascurano,
spesso senza cibo, dimenticato;
ma anch’io ancora ti aspetto.
Molti anni passarono
e lo slancio della mia gioventù
trascorse nell’attesa sempre delusa.
Aspettavo te ogni giorno,
per tornare a correre nei boschi,
slanciarmi dietro la tua freccia,
noi arditi e felici tra il mare
e le colline d’ulivi,
per poi tornare la sera
di dolce stanchezza, tu a riposare
all’ombra delle tue stanze,
io sudato e contento
della mia zuppa e delle tue carezze.
Ma inutilmente ti aspettai,
per lunghi anni, sognando
prede fuggitive da inseguire,
incitato dalle tue grida,
tornare con te al tepore
del focolare e tu all’amore
di tua giovane sposa.
Ora sono vecchio, troppo vecchio,
e mi aspetta oscura morte.
Dove sei amico mio? Dove i tuoi viaggi
ti legano lontano e dimentico?
Tra pericoli di guerre e patire
certo non ricordi più
gli occhi amorosi del tuo Argo,
io che aspetto ancora tue carezze.
Vieni presto, amico mio, ora
che per me è sempre notte,
io riconoscerò la tua voce.
Cercherò di non morire
per aspettare la tua mano
riposare sulla mia testa,
e chiudermi finalmente gli occhi
per una volta ancora pieni di te.

Versi inediti di Luigi Massimo Bruno


Nausicaa
 2018 - olio su tavola - cm 60x40

Fiore dei Feaci,
vergine fanciulla,
nel tuo rossore
l’amore ti sorprese,
gioia innocente
come di fiaba
ancora non udita.
Fu luce che schiarì
tua voce e la pupilla,
ansiosa d’un dono
dalle tue bianche dita
svanito nel mare.
E il mare ti ruba
tue nuove lacrime,
pena di donna
già sulla soglia
d’essere felice.
Il mare rapisce
tuo tenero sperare,
il mare che fu amico
di liete confidenze
correndo alle sue sponde;
oggi ti è nemica l’onda
nel lontanare la vela
che ancora brilla
alle tue ciglia,
e poi sparire.

Versi inediti di Luigi Massimo Bruno


Itaca...
 2018 - olio su tavola - cm 40x50

Lontana, eppur vicina
affiora ormai l’isola mia,
Itaca selvaggia
d’ulivi sacri e foreste
e di gelide fonti
ristoro al pellegrino,
dove agile correvo
nelle sudate gare
coi lieti compagni
di mia salda gioventù.
Finalmente tu riappari
tra i veli dell’alba
come soave sposa
cento volte sognata.
Di te s’imbeve felice
la mia vista
e lo stanco remo
già chiama all’approdo
la consueta riva.
Pure taci cuor mio,
nella mia terra
in segreto accolto,
cheta l’ardore
e fammi prudente
di troppo audace impazienza.

Versi inediti di Luigi Massimo Bruno


Al mare io torno, nel mare mi perdo...
 2018 - olio su tavola - cm 36x60 

Fino al mare…
fino al mare che colora
di mèmore inchiostro
recline sui piedi
stanchi di viaggiare.
Io sono laggiù,
per sempre dove i cardi
s’intrecciano all’irto mare
che scogli ricama
ostili al viaggiatore…

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Ma il viaggio è finito,
dove Ulisse deluso
nel trovarsi si perde
guardandosi indietro,
soltanto quell’acqua
la sua bocca cercava
d’un’onda pensosa,
soltanto quel pane
d’antichi appetiti,
e incerte le mani
e il corpo già pigro
di nuovo partire.
Così ogni viaggio
conclude la storia
sciogliendo il suo sale
nel dolce riflusso
della prima sorgiva...

Versi inediti di Luigi Massimo Bruno